MSGM affida underwear e beachwear a Isa

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Il brand fondato nel 2009 da Massimo Giorgetti ha siglato un accordo di licenza per la produzione e distribuzione a livello mondiale delle proprie collezioni underwear e beachwear con l’azienda lombarda Isa.

MSGM, il brand fondato nel 2009 da Massimo Giorgetti, che ne è anche Direttore Creativo, ha siglato un accordo di licenza per la produzione e distribuzione a livello mondiale delle proprie collezioni underwear e beachwear uomo e donna con l’azienda lombarda Isa, specializzata nella produzione di tessuti, capi d’intimo, beachwear e leisurewear.

Le nuove collezioni, che seguiranno la stagionalità della main collection, saranno disponibili a partire dall’autunno/inverno 2020-21 e reinterpreteranno i codici stilistici e il DNA di MSGM. Le linee potranno essere acquistate presso i negozi monobrand e l’e-commerce del marchio, oltre che in selezionati punti vendita multimarca, department store e marketplace online.

La prima collezione di underwear MSGM è stata presentata lo scorso febbraio, seguita a luglio da una linea activewear, dedicata al training e allo sport. Per le proposte di intimo, Massimo Giorgetti ha scelto per la campagna un testimonial emblematico: Leonardo Tano (19 anni), figlio del celebre porno attore Rocco Siffredi, che ha posato per la prima volta davanti agli obiettivi del fotografo madrileno Kito Munoz, i cui scatti presentano uno spirito ludico e impertinente, in linea con lo stile del prêt-à-porter contemporaneo di MSGM.

Lanciato da Massimo Giorgetti con il supporto dell’azienda marchigiana Paoloni, che ne detiene il 49% del capitale, MSGM ha debuttato con una collezione maschile, seguita dopo poco tempo dalla donna e dal bambino. Nel febbraio 2018, il fondo Style Capital ha acquisito una partecipazione del 32% nella società; il 19% è rimasto a Giorgetti.

Il brand, che dispone oggi di una trentina di negozi monobrand e di un network di 500 punti vendita multimarca, ha registrato nel 2017 un fatturato di circa 50 milioni di euro, realizzati per il 26% in Italia, per il 35% in Asia (Cina, Corea e Giappone) e per il 39% tra Europa e Stati Uniti.

(di Laura Galbiati, Redazione FashionNetwork.com)