Lotto: l'americana Whp rileva i diritti e apporta nuove risorse

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Il gruppo americano Whp Global, con sede a New York, ha acquisito i diritti mondiali del marchio sportivo Lotto Sport Italia di Trevignano (Treviso), guidato da Andrea Tomat.

Il gruppo americano Whp Global, con sede a New York, ha acquisito i diritti mondiali del marchio sportivo Lotto Sport Italia di Trevignano (Treviso), guidato da Andrea Tomat. Lo comunicano le due società con una nota congiunta. L'accordo "apporta importanti risorse finanziarie a Lsi e allo sviluppo del marchio Lotto a livello globale" si legge nella nota. L'operazione, condotta sotto la regia di Mediobanca, non implica partecipazioni societarie di Whp in Lotto ma consentirà alla casa italiana di ricavare liquidità calcolata all'incirca pari alla metà delle esposizioni debitorie, arrivate a sfiorare i 100 milioni di euro.

Nei piani di Whp, secondo quanto si apprende, c'è una crescita potenzialmente esponenziale dei prodotti a marchio Lotto nelle Americhe, area del mondo che ad oggi vale all'incirca il 18% delle vendite realizzate dall'insegna veneta dello sportsystem nel mondo.

"Siamo molto ottimisti sul futuro di Lotto, che rappresenta un enorme potenziale. Il nostro obiettivo immediato è di aumentare la distribuzione del brand negli Usa e nei principali mercati a livello mondiale", commenta nella nota Yehuda Shmidman, Ceo di Whp Global.

Lsi continuerà a gestire il marchio Lotto nei principali mercati: Italia, Europa, Middle East e Africa; insieme a Whp seguiranno il design, lo sviluppo del prodotto, il marketing e la gestione del brand per gli oltre 50 partner di Lotto attivi a livello globale.

Con l'obiettivo di accelerare lo sviluppo di Lotto nella categoria "performance" dello sportswear, Whp e Lsi investiranno insieme per espandere la presenza in nuovi mercati rafforzando le categorie di prodotto principali, e attivando canali digitali non ancora esplorati e partnership con atleti di livello mondiale.

Lo storico marchio trevigiano, che nei suoi 45 anni di storia ha vestito grandi calciatori come Dino Zoff o tennisti come Boris Becker e oggi è indossato da più di 40 squadre di calcio, da oltre 300 calciatori e da più di 200 tennisti professionisti in oltre 40 Paesi, tra cui l'attuale numero 8 del mondo, Matteo Berrettini, brilla ancora ma non i suoi conti. Andrea Tomat, presidente e Ad, stava lavorando già da tempo a un'operazione straordinaria che permettesse di ridurre il debito e non solo uscire dalla crisi ma tornare a crescere.

L'ultimo bilancio disponibile, quello del 2019, evidenziava una perdita di 10,2 milioni di euro, con ricavi delle vendite scesi sotto quota 66 milioni di euro, dai 79 milioni dell'anno precedente, e un debito intorno ai 70 milioni.

"Riportiamo il debito a livelli fisiologici e avremo a disposizione una cospicua disponibilità finanziaria”, commenta Tomat. "Non solo si chiuderà con un significativo abbattimento del debito che mette alle spalle questo problema ma ci offre una piattaforma solida di crescita, accompagnandosi ad iniziative che si sono chiuse contemporaneamente, un importante accordo in Cina con Dfhh che ha una potente struttura di vendita online, e con Flo, uno dei più grandi footwear retailer in Turchia".

Gli effetti di queste operazioni, anticipa il manager, si vedranno già sul bilancio 2020 insieme "alle azioni di contenimento costi, al cambiamento del modello di business con maggior attenzione a livelli di efficienza significativi".

L'accordo con Whp, spiega il manager, è il risultato di "un anno di lavoro mentre il progetto di rilancio è iniziato prima del Covid, poi le cose un po' si sono complicate" con la pandemia e i lockdown che hanno frenato le vendite e pesato sul bilancio. "Volevamo rafforzare e riprendere un percorso di crescita che aveva avuto un momento di difficoltà. Ora il marchio "resta ancorato in Italia, si accompagna molto bene con i valori di Whp e avremo una potenza di fuoco più rilevante di quanto potessimo mettere sul campo da soli per attività in Usa e nelle Americhe in generale".

Il 2021, dice Tomat guardando avanti, "sarà un anno ancora difficile, l'auspicio è che la seconda parte dell'anno consenta un recupero sulla prima parte che ha scontato ancora le chiusure Covid. Qualche segnale di ripresa c'è ma rimaniamo cauti", aggiunge il manager che confida "in un ritorno seppur lento alla normalità". Operazioni straordinarie, efficienze e attenzione ai costi non riusciranno probabilmente a compensare la caduta delle vendite, in un mercato che ha perso circa il 30-40% ma le attese sono di un ritorno ai livelli del 2019 "ma con una struttura più efficiente".

(a cura di FashionNetwork.com)