Damiani cresce in Corea con nuovi store

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Damiani rafforza la sua presenza nel mercato coreano, con nuove aperture e nuovi executives.

Damiani rafforza la sua presenza nel mercato coreano, con nuove aperture e nuovi executives. Sulla scia “dell’elevata crescita a due cifre registrata nel 2020”, la maison italiana di gioielleria ha infatti deciso di rafforzare il management nella regione attraverso la nomina di un nuovo direttore generale, arruolando Eunice Kim, che vanta passate collaborazioni con Chanel e L’Oréal. Questi sviluppi positivi vanno di pari passo con nuove aperture a Hyundai Main e Shinsegae Daegu, ma anche con un nuovo spazio per il lusso a Hyundai Pangyo. Il brand ha infine aperto una nuova boutique in Lotte Main avenue a Seoul, “il negozio più prestigioso della catena Lotte – precisa la nota – e uno dei migliori department store del Paese”.

“Dal punto di vista dei piani di sviluppo in Asia – ha spiegato a Pambianconews Guido Damiani, presidente del Gruppo Damiani -, la Corea sta andando molto bene: questo anno, nonostante la pandemia, stiamo registrando crescite a doppia cifra. Proprio in questi giorni abbiamo inaugurato il nostro ultimo negozio, a Lotte Main Avenue (Seoul). Anche il Giappone sta registrando un trend positivo. Recentemente, in Cina abbiamo firmato un accordo per la costituzione di una nuova società di diritto cinese che ha come soci il Gruppo Damiani e il Gruppo Fosun, e si occuperà della distribuzione dei brand Damiani e Salvini: la visione strategica comune si fonda sulla medesima passione per il lusso, su solidi valori imprenditoriali e sul riconoscimento di un savoir-faire d’eccellenza, quello espresso dal made In Italy, che si presenta come l’elemento chiave per un’unione di successo”. Quest’ultimo progetto ha come obiettivo una forte crescita nel mercato cinese attraverso l’apertura di oltre una decina di boutique monomarca Damiani e un centinaio di punti vendita Salvini grazie alle rispettive competenze dei due player. Sempre in questa direzione, Damiani si sta confrontando con altre realtà internazionali per progettare delle joint venture locali, così da strutturare la sua presenza in nuovi mercati.

“Se globalmente c’è stato un rallentamento nelle vendite, causato più dalla chiusura dei negozi che dall’incertezza portata dal Covid – ha continuato Damiani -, dobbiamo anche sottolineare che fino a oggi l’andamento è migliore di quanto avevamo previsto e comunque molto eterogeneo. L’approccio culturale che i consumatori hanno nei confronti del gioiello è confortante: le persone continuano ad avere momenti da celebrare che vogliono rendere memorabili ed eterni regalando o regalandosi qualcosa di bello e senza tempo. Grazie a questa ‘durevolezza’, il gioiello è un bene da tramandare anche alle generazioni successive, un bene rifugio capace di accrescere il proprio valore nel tempo: un gioiello di alta manifattura è davvero per sempre e non segue la stagionalità, come invece accade ai prodotti della moda. Siamo quindi fiduciosi che dopo questi mesi di rallentamento ci sarà una ripresa del nostro settore”.

Nei mercati asiatici, in particolare, la maison registra un forte interesse per il suo ruolo di marchio storico e d’eccellenza, ma allo stesso tempo moderno, innovativo e di tendenza: “Collezioni come Belle Epoque, Margherita e D.Side – ha concluso Damiani – sono un vero must have per gli appassionati della generazione Y e della Generazione Z. Altro elemento particolarmente interessante è che in questo periodo abbiamo quasi triplicato le transazioni via e-commerce a livello internazionale”.

(a cura della Redazione, PambiancoNews)