Al dettaglio corre solo l’online. E le aziende moda puntano al raddoppio

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Ormai la partita è online. E le aziende della moda hanno integrato il concetto nelle proprie strategie e nei propri business plan. La conferma arriva dalle aziende: le stime dei ricavi online cominciano a indicare obiettivi ambiziosi.

Ormai la partita è online. E le aziende della moda hanno integrato il concetto nelle proprie strategie e nei propri business plan. La conferma macroeconomica arriva dagli ultimi dati Istat che, nel periodo gennaio-luglio 2018, indica per il dettaglio italiano solo tre canali in positivo: grande distribuzione e alimentari, con frazionali incrementi, rispettivamente, del +0,9% e +1,3%, ed e-commerce, che spinge con un +12,7 per cento. La conferma strategica arriva dalle aziende: le stime dei ricavi online non solo compaiono nei bilanci o nelle dichiarazioni dei manager, ma cominciano a indicare obiettivi ambiziosi. Anche del raddoppio. Confortate dalle valutazioni dei principali analisti. Secondo quelli di McKinsey e Goldman Sachs, l’e-commerce è destinato a una crescita continua o, appunto, a raddoppiare, da qui al 2020.

I nuovi scenari dell’online sono pubblicati in un approfondimento su Pambianco Magazine di settembre, nel quale sono contenute le indicazioni, le stime o le ricostruzioni (da parte di analisti specializzati) del peso attuale dell’e-commerce sulle vendite totali.

In trasversale, l’analisi evidenzia come sia aumentata la trasparenza sul fronte dell’attività sul web. E, spesso, anche in merito agli obiettivi futuri. Che si presentano come estremamente ambiziosi. Tra gli esempi, quello di Prada che, in occasione della pubblicazione dei dati annuali, ha annunciato l’intenzione di portare l’incidenza dell’online dal 4-5% attuale al 15% nel 2020. Il raddoppio, sebbene senza ordine temporale specificato, è nei piani anche di Moncler e Gucci.

Del resto, secondo il report “The age of digital Darwinism” realizzato da McKinsey & Company, le vendite di lusso online arriveranno a contare il 12% (37 miliardi) nel 2020 e il 19% (74 miliardi) nel 2025 del mercato del lusso globale, che toccherà quota 383 miliardi. Il tutto, contro l’8% (20 miliardi di euro) su 254 miliardi di euro del 2016. Un ruolo importante lo giocheranno le piattaforme multimarca. Secondo Goldman Sachs, tra il 2019 e il 2025 i titoli del lusso beneficeranno in totale di 23 miliardi di ricavi derivanti dalle piattaforme online multibrand, che si rifletteranno in un aumento dell’ebit di 10 miliardi. L’assunto è che i ricavi dalle transazioni su piattaforme terze realizzati dalla dozzina di aziende esaminate passino dall’attuale 1% al 10% nei prossimi cinque anni. Gli analisti parlano di “stime conservative” ricordando che, per il 2025, il peso dell’online è previsto salire dal 7% attuale al 16% dei ricavi totali.

(Di Redazione, PambiancoNews.com)