Malo si rilancia puntando su artigianalità ed export

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Lo storico marchio fiorentino di maglieria di lusso, specializzato nel cashmere, è tornato a risplendere sul mercato nazionale ed internazionale grazie all'importante lavoro avviato dalla nuova proprietà.

Lo storico marchio fiorentino di maglieria di lusso Malo, specializzato nel cashmere, è tornato a risplendere sul mercato nazionale ed internazionale grazie all'importante lavoro avviato dalla nuova proprietà dall'autunno del 2018. L'ultima Fashion Week di Milano è stata l'occasione per l'azienda di presentare nella sua boutique di Via Monte Napoleone la collezione uomo/donna per la Primavera-Estate 2020, con la quale ha preso corpo un profondo progetto di rilancio.

Nata nel 1972 a Firenze da un’idea dei fratelli Alfredo e Giacomo Canessa, Malo è stata acquistata nell’autunno del 2018 da tre soci: Walter Maiocchi, Presidente (ex Presidente della mantovana Zanotti, azienda di impianti di refrigerazione, ndr.), Luigino Belloni, Sales Manager, e Bastian Mario Stangoni, Responsabile Produzione. “Quando abbiamo ripreso Malo ci siamo trovati a dover affrontare una situazione molto deteriorata dal punto di vista finanziario, con l’azienda completamente ferma da 8 mesi.”, racconta a FashionNetwork.com Walter Maiocchi, “Abbiamo deciso che il modo giusto per ripartire era ricominciare dal passato. Capire, cioè, il motivo per il quale Malo era diventato quel marchio dotato ancora oggi di un’immagine che il tempo non ha scalfito, nonostante i tanti errori commessi nella sua gestione, tornando a valorizzare il suo alto artigianato al 100% Made in Italy”.

Per prima cosa i nuovi proprietari hanno rimesso in funzione i macchinari, pezzi storici e unici, degli stabilimenti aziendali di Campi Bisenzio (Firenze) e di Borgonovo Val Tidone (Piacenza), per tornare a realizzare un prodotto definibile come “Made in Malo”, tiene a precisare il Presidente. “Abbiamo trovato i macchinari di una volta danneggiati o distrutti. Ne abbiamo ricostruiti quasi la metà. Si tratta di macchine eccellenti, che non stressano il filato come spesso accade invece con quelle moderne, che lavorano fino ad una velocità 10 volte maggiore. La confezione della maglieria l’abbiamo riportata al 95% all’interno dell’azienda e abbiamo fatto un grande lavoro sulle maestranze: i dipendenti, che erano 100 al momento del nostro arrivo, sono ora 130, grazie anche alla riassunzione di artigiani storici della società che sono preziosi e il valore aggiunto per la trasmissione di un savoir faire che non deve andare perduto. Da dicembre partiremo con un nuovo servizio, nato dalla forte richiesta di affezionati clienti che manifestavano il desiderio di veder rivivere i propri capi: il ricondizionamento dei vecchi maglioni Malo. Un reparto dedicato li rimetterà a nuovo”.

Presente in Italia con sue boutique anche a Roma, Venezia, Porto Cervo, Forte dei Marmi, Porto Piccolo e Porto Rotondo, e in Spagna, a Marbella, nonché con due negozi in franchising a Taipei (Taiwan), e Sylt (Germania), Malo ha in pipeline anche diverse nuove aperture. “Partiremo con un negozio presso Il Bosco dei Ciliegi, a Mosca, in ottobre, cui seguirà uno store a Napoli, sempre quest’anno, e all’inizio del 2020 sarà la volta di un indirizzo a Montecarlo”, indica Walter Maiocchi. “L’obiettivo è quindi quello di implementare l’export, puntando soprattutto su Giappone, Corea del Sud, Cina e Russia, ma anche sugli Stati Uniti (siamo appena entrati con una nostra showroom a New York), sul Canada e sulla Germania”.

L’azienda, che si prefigge di chiudere il 2019 con un fatturato di 12 milioni di euro, si è prefissa l'obiettivo di “raggiungere i 18-20 milioni al termine del 2020”, ha svelato il Presidente, “e di attivare lo store online già a partire da dicembre 2019. Un altro obiettivo importante è la realizzazione di una scuola che possa trasmettere alle nuove generazioni le competenze del sempre più raro mestiere della tessitura - perché a Borgo Val Tidone una volta esisteva una scuola di maglieria. Noi metteremmo a disposizione gli spazi e le professionalità in grado di insegnare ai giovani. Del resto, nella zona di Piacenza esistevano tantissimi laboratori di maglieria, che purtroppo hanno quasi tutti chiuso i battenti”, conclude il Presidente, che sta pensando anche all'ampliamento, da gennaio 2020, degli spazi del sito piacentino, “ora sottodimensionato per le nostre esigenze”.

Malo non è la parola spagnola che significa ‘cattivo’, ma viene dal termine latino che sta per ‘preferisco’ (sottinteso ‘il cashmere di sublime fattura italiana’….). La collezione per la prossima primavera estate della griffe sarà coloratissima, aggiunge dettagli high-tech alle sue proposte d’alta gamma e strizza l’occhio ai più giovani giocando sul tema del viaggio e su quattro tavolozze cromatiche: il blu, il bianco, il rosso, il verde, su cui si fanno spazio linee morbide, cashmere, cotone Makò, seta, fresco di lana. Alcuni accessori completano la linea: borse, marsupi, zaini, sandali, sneakers, slippers, cinture e portachiavi in pelle, cappelli in carta tessile e cashmere, stole in seta o cashmere.

(a cura della Redazione, FashionNetwork.com)