Damiani rileva il 100% di Venini

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Il Gruppo Damiani diventa proprietario unico di Venini. Si conclude così il primo step dell’ambizioso progetto di rilanciare la storica vetreria artistica, salvaguardare la tradizione vetraia muranese e tutelare il patrimonio territoriale e manifatturiero.

Il Gruppo Damiani è diventato proprietario unico di Venini con l’acquisizione dell’ultima trance del pacchetto azionario che era ancora in possesso dei precedenti azionisti, alcuni dei quali continueranno a collaborare con l’azienda. Si conclude così il primo step dell’ambizioso progetto della famiglia Damiani di rilanciare la storica vetreria artistica, salvaguardare la tradizione vetraia muranese e tutelare il patrimonio territoriale e manifatturiero.

Questo percorso era iniziato con l’acquisizione da parte della società Damiani della maggioranza del marchio nel 2016: Guido, Giorgio e Silvia, nipoti del fondatore del rinomato marchio di alta gioielleria, avevano scelto di intraprendere una nuova sfida e investire nella fornace poiché avevano individuato nei valori e nell’heritage del marchio una grande attinenza con la storia e la mission del brand Damiani.

L’obiettivo dei tre fratelli era, ed è tutt’ora, quello di dare un nuovo impulso a una delle più autentiche eccellenze del made in Italy e, nello specifico, del made in Murano, dove da quasi cent’anni la vetreria Venini produce le proprie opere.

Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a portare a termine l’acquisizione di Venini proprio a ridosso dei festeggiamenti del centesimo anniversario dalla sua fondazione. Durante tutto il prossimo anno ci prepareremo a celebrare questo importante evento che si concretizzerà nel 2021. Inoltre, il compleanno di Venini rappresenterà un importante traguardo come famiglia Damiani: fin da piccoli, io e miei fratelli, abbiamo avuto la fortuna di imparare a riconoscere il valore della manifattura italiana di qualità e il significato dell’impegno familiare, tipicamente italiano, nel tutelare, guidare e rinnovare la cultura attraverso scelte di business etiche e lungimiranti. Ecco perché poter festeggiare questo primo secolo di Venini e vedere crescere il marchio nel mondo ci rende molto orgogliosi”, ha commentato Silvia Damiani, vice presidente del Gruppo Damiani.

Previsto un consistente piano di sviluppo estero, specie nei mercati asiatici che dimostrano un notevole interesse per ciò che rappresenta il marchio in termini di contenuti artistici e valoriali. In linea con questa strategia, è stato da poco inaugurato un nuovo showroom in Corea del Sud, nel quartiere fashion di Seul, Gangnam.

In questi tre anni alla guida di Venini, il gruppo Damiani ha aperto il flagship di Via Montenapoleone e, a fine 2018, ha sottoscritto un aumento di capitale di 4 milioni di euro. Sono state anche riattivate importanti collaborazioni con designer di fama internazionale, quali Ron Arad, Fabio Novembre, Peter Marino e Tadao Ando. Quello di coinvolgere artisti e creativi rappresenta, infatti, uno dei principali asset su cui la vetreria ha costruito la propria fama mondiale: fin dalle sue origini Venini ha chiamato in fornace nomi del calibro di Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Vittorio Zecchin, Gio Ponti e Mimmo Rotella e, in tempi più recenti, Tadao Ando, Gae Aulenti, Massimiliano Fuksas, Ettore Sottsass, Emmanuel Babled, Alessandro Mendini.

(a cura di Elena Passeri, Redazione Fashionnetwork.com)